Santa Maria Maggiore

L’imponente chiesa fortezza di Santa Maria, luogo di devozione e di mistero

Se guardi Vasto dalla sua spiaggia, noterai subito un campanile imponente che svetta maestoso su tutto il borgo medievale che ti osserva dalla collina. Ai suoi piedi, la grande chiesa che sovrasta ogni altro edificio. È la Chiesa di Santa Maria Maggiore, inserita nell’Elenco degli edifizi monumentali in Italia e vanto della città.

Una volta salito al borgo, dal Corso potrai prendere la via Santa Maria. Una volta arrivato all’omonima piazzetta, al posto della solenne facciata che avevi immaginato, troverai ad attenderti la sagoma di una modesta costruzione con un piccolo portale in cima a pochi scalini.

Varcato il portone, ti ritroverai in un piccolo vestibolo alla base della navata destra. Entra all’interno del tempio e la grandiosa navata centrale ti si aprirà in tutto il suo sfarzo neoclassico. Solo allora comprenderai che, all’esterno, la sua sagoma era celata dall’immenso campanile posto proprio dove avrebbe dovuto essere la facciata.

La Chiesa collegiata di Santa Maria Maggiore è un concentrato di mistero. Nasce sulle mura di una possente fortezza, detta la “Battaglia”, che ha inglobato la vicina chiesa di Sant’Eleuterio sorta nota già in epoca carolingia. Agli inizi del ‘400 è stata la culla della Confraternita del Gonfalone, di ispirazione penitenziale.

Nella cappella in fondo alla navata destra conserva la reliquia della Sacra Spina donata da Francesco Ferdinando d’Avalos. La leggenda popolare vuole che la spina fiorisca ogni anno quando viene portata in processione il venerdì prima delle Palme per le vie della città.

Al marchese Cesare Michelangelo, che dono alla chiesa tele di Veronese e della scuola di Tiziano, oggi nella navata sinistra, è dovuto invece il dono delle reliquie di San Cesario. Lo scheletro del martire si trova in una teca di vetro nella cripta al di sotto del presbiterio. La leggenda, in questo caso, vuole che il santo sia stato composto in posizione supina e che si alzi di qualche grado ogni volta che è prossimo un terremoto. Quando arriverà a stare seduto, annuncerà il crollo della Chiesa.

All’inizio dell’ottocento la chiesa è stata privata della parrocchia e del capitolo, che ha riacquistato dopo oltre un secolo. Nonostante questo, nell’ottocento è stata manutenuta e ampliata grazie alla devozione dei d’Avalos, delle confraternite e della fratellanza massonica di cui si trovano i simboli nella tomba del Conte Venceslao Mayo alla base della navata destra.

La Chiesa di Santa Maria Maggiore è nel nostro itinerario:

LA CAPITALE DEI D'AVALOS

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