Cac’e’ove​

Un’esplosione di sapore

È la ricetta più semplice e, allo stesso tempo, più saporita e più caratteristica della gastronomia vastese. Inoltre è il piatto che si prepara tradizionalmente nelle famiglie, che difficilmente si può mangiare al ristorante e che ad ogni vastese di una certa età ricorda immancabilmente l’infanzia.

Si tratta di polpette (dette “pallotte”) realizzate con mollica di pane raffermo, uova, prezzemolo e formaggio pecorino grattugiato, servite in un sugo di cipolla, peperone dolce e pomodori. Piatto tipicamente invernale (si mangiano fumanti, accompagnate da qualche bella fetta di pane casereccio per raccogliere il sugo), si sposano perfettamente con il vino Cerasuolo, il rosato di uva Montepulciano tipico delle campagne d’Abruzzo.

Il cac’e’ove è diffuso in tutto basso chietino. La differenza fra la ricetta vastese e quella degli altri paesi è che a vasto le “pallotte” vengono “calate” nel sugo, ovvero preparate e messe direttamente a cuocere nel tegame, mentre nelle campagne intorno vengono prima fritte in olio di oliva, cosa che dona non solo una consistenza, ma un sapore decisamente differente.

Il cac’e’ove è anche utilizzato come ripieno in molte straordinarie ricette familiari, fra cui i carciofi ripieni, il pollo ripieno, l’agnello, le seppie ripiene e altro ancora. Praticamente, nella gastronomia vastese, quasi tutto può essere farcito di cac’eove! In questo modo una ricetta povera, nata si dice in tempo di guerra con quanto si riusciva a nascondere nei casolari, è divenuta la base per tanti piatti di festa che hanno allietato per decenni le ricorrenze dei vastesi.

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