cultura

Capire il territorio, la sua storia, la sua cultura

Lo sviluppo e l’architettura di Vasto sono il risultato non di piccoli fatti locali, ma di eventi epocali come l’ingresso nel Sacro Romano Impero nell’802, le truppe sveve alla conquista del Regno di Sicilia nel 1194, l’avvento della signoria dei Caldora nel 1422, l’arrivo degli Austriaci nel 1713, l’ingresso nel periodo borbonico nel 1734 e la partecipazione attiva ai moti del 1799 e 1821. 

Quello che ci dicono le pietre di Vasto e le biografie dei vastesi è che Vasto è sempre stata una terra di frontiera. Nonostante oggi appaia sulle mappe comodamente al centro della nazione, la sua storia è quella di un luogo di conquista in cui si sono susseguite innumerevoli dominazioni e tutte hanno lasciato qualche traccia nella cultura locale, soprattutto in quella materiale. 

A Vasto accade quindi di ammirare mosaici di scuola nord-africana, pale d’altare di scuola albanese, partecipare a culti secolari di tradizione croata, passeggiare per luoghi intitolati ai notabili austriaci o ai marchesi spagnoli, il tutto in una città riedificata dai longobardi su resti romani e intitolata ad un paladino franco della corte di Carlo Magno. 

Il piacere che si prova visitando dei luoghi storici è strettamente collegato alla comprensione di come questi siano legati a fatti che, in qualche modo, sono collegati alla nostra stessa identità. Questo vale per chi a Vasto è nato, ma anche per chi, pur provenendo da paesi lontani, condivide con la nostra storia anche solo una parte. 

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