Costa dei trabocchi

Pedalando tra scenari mozzafiato in un paesaggio incantato e al di fuori del tempo

La costa dei trabocchi è un tratto di litorale di circa 40 km che va dallo Scoglio di Trave nel territorio di Vasto fino alla spiaggia Ripari Bardella, posta tra San Vito Chietino ed Ortona. È celebre per la presenza dei trabocchi, palafitte di legno erette sugli scogli e dotate di semplici attrezzature da pesca, utilizzate per centinaia di anni dalle famiglie della zona e oggi spesso trasformate in pittoreschi ristoranti.

La particolarità di questo tratto di costa è innanzitutto di tipo naturalistico. Le colline che si tuffano in mare fra le scogliere costituiscono uno scenario unico nel tratto di medio adriatico compreso tra il Conero e il Gargano e questo crea scenari mozzafiato, come quello di cui si può godere dalla falesia di Punta Aderci, la più alta in assoluto con i suoi 36 metri.

L’altra particolarità è di tipo antropico. Priva di approdi naturali e priva di grandi spiagge sabbiose, non ha mai visto lo sviluppo di centri costieri, rimanendo in gran parte selvaggia e disabitata ancora ai nostri giorni, nonostante la presenza di centri urbani millenari alle sue spalle (le città Vasto, Lanciano e Ortona, rilevanti già dal tempo dei Romani). Anche lo sviluppo dei trabocchi che la costellano è probabilmente dovuto alla pratica di costruire pontili in legno per consentire l’approdo delle navi già in epoca medievale.

La zona dove si possono osservare i trabocchi è divisa fondamentalmente in due parti, a nord e a sud della foce del fiume Sangro. La prima zona insiste sui comuni di San Vito Chietino, Rocca San Giovanni e Fossacesia. La seconda, invece, è compresa nell’ampio territorio di Vasto. In mezzo, i litorali di Torino di Sangro e Casalbordino, sopravvento rispetto alla foce del fiume, hanno lunghe spiagge di sassi e non presentano alcun trabocco, salvo quello della Punta Le Morge.

Su questo tratto di costa fino agli anni ’90 correva la ferrovia costruita nell’800 praticamente sugli scogli. Con l’arretramento del tracciato nella maggior parte della tratta, è stata realizzata la bellissima ciclovia della Costa dei Trabocchi, detta anche Via Verde, che consente finalmente di raggiungere con facilità luoghi spettacolari che prima erano di difficile individuazione e accesso. 

A Vasto potrai percorrere il tratto più meridionale della Via Verde e osservare da vicino diversi Trabocchi. Ma potrai anche visitare le due riserve naturali della Marina di Vasto, la stupenda grande spiaggia sabbiosa che è la principale attrazione turistica della città, e di Punta Aderci. Tutto questo con l’opportunità di continue soste e deviazioni per visitare chiesette romantiche affacciate sul mare, il secondo faro più alto d’Italia, torri spagnole di avvistamento, oppure zone archeologiche che attestano la presenza dell’uomo in questi luoghi dal periodo neolitico!

Cosa aspetti? Monta sulla bici e seguici nei quattro itinerari che abbiamo preparato apposta per te!

Il golfo d’oro da Vasto a San Salvo

La Marina di Vasto è oggi una rinomata località balneare, ma prima era una piccola borgata dove arrivava il treno e qualche barca da pesca e dove c’erano alcune piccole attività industriali come una fornace che sfruttava l’argilla del luogo per fabbricare mattoni. Con lo spostamento della Adriatica dal centro cittadino al nuovo tracciato lungo il mare, è iniziato uno sviluppo che ha portato borgata a congiungersi con la Marina di San Salvo in un unico tessuto urbano che costeggia il tracciato della strada statale. Nonostante questo, un giro alla Marina di Vasto è molto, molto di più di un giro su un qualsiasi lungomare per i luoghi di interesse storico e per le bellezze naturali che si sono fortunatamente conservate.

In questo itinerario potrete infatti vedere la villa medievaleggiante di Alfonso Marchesani che fu poi utilizzata come campo d’internamento durante il regime fascista, la chiesa attigua donata dallo stesso magnate ai padri cappuccini ancora oggi fortemente presenti in zona, il moderno pontile che ricorda lo scalo merci in legno per tanti anni presente in mezzo alla spiaggia.

Dal lungomare di Vasto, potrete prendere la ciclopista che la congiunge a San Salvo e scoprire i fantastici ambienti dunali in cui nidificano ancora uccelli come il fratino. Alla foce del torrente Buonanotte, nel territorio di San Salvo, vi troverete in un piccolo ambiente palustre, protetto all’interno del Giardino botanico mediterraneo. Lì potrete osservare come appariva gran parte della costa del basso Abruzzo prima della bonifica condotta nell’ultimo secolo.

La Via Verde e le sue spiagge

La Via Verde, o Ciclopista della Costa dei Trabocchi, parte dalla vecchia stazione ferroviaria di Vasto Marina, un edificio di fine ‘800, e si snoda verso Nord lungo la scogliera fra il Golfo di Vasto e la contrada di Vignola sul tracciato della ferrovia costruita nel 1862 per unire le regioni del basso Adriatico al nuovo regno d’Italia. In questa tratta, lunga all’incirca 6 chilometri, sono moltissimi i punti in cui fermarsi per scendere al mare ad ammirare le calette e i trabocchi che sono presenti su ogni scogliera che si protende per qualche metro in mare.

Dopo un primo breve tratto ancora all’interno dell’abitato di Vasto Marina, ci si trova in corrispondenza dello scoglio di Scaramuzza. Qui la sosta è d’obbligo per ammirare il Monumento alla Bagnante, grande opera in bronzo dello scultore Aldo d’Adamo, che dal 1979 è il simbolo della città di Vasto. Nella stessa area, sui bassi fondali, dal lungomare è possibile osservare resti di mura romane, probabilmente dei fondaci a uso delle antiche strutture portuali, all’interno del Parco Archeologico sommerso di Vasto.

Proseguendo verso nord, a qualche centinaia di metri, il primo accesso al mare porta alla spiaggia di Trave e al grande trabocco omonimo. È il primo (o l’ultimo, a seconda del punto di partenza) trabocco della costa, ma è anche il sito di approdo più antico della costa vastese, quello al quale la leggenda narra sia giunto l’eroe omerico Diomede in fuga da Troia per fondare l’antica Histon preromana.

Dalla spiaggia del Trave in poi incontrerete innumerevoli spiagge raggiungibili a piedi attraverso brevi sentieri, una più incantevole dell’altra: Cungarelle, Casarza, Torricella, San Nicola, La Canale. Il punto di arrivo dell’itinerario è Vignola, incantevole sobborgo di Vasto fatto di poche ville con l’accesso diretto ad una grande spiaggia di ciottoli, in un tempo lontano zona malarica, oggi luogo ameno e fra i più ricercati di tutta la regione.

San Nicola e Punta Penna

Se volete unire le bellezze naturali e paesaggistiche alla storia e all’architettura, questo è l’itinerario che fa per voi. Partendo dal centro cittadino, attraverso un breve percorso panoramico, raggiungere la Chiesa di San Nicola della Meta, un edificio rustico del ‘600 che, nel suo bianco nitore, si staglia contro l’azzurro del cielo e del mare su un belvedere panoramico da cui osservare i trabocchi. Da lì’, scendendo sulla statale Adriatica che, in questo tratto, scorre tranquilla in mezzo al verde, in pochi chilometri potrete raggiungere Punta Penna.

Qui, salendo al promontorio sarete accolti dalla romantica chiesetta della Madonna della Penna, rifacimento ottocentesco dell’antica chiesa di Sant’Elena. Siete sul sito del borgo medievale di Pennaluce, risorto in età federiciana e inglobato a Vasto nel 1416 dopo la distruzione da parte dei Veneziani. Siete anche sulle rovine della città romana di Aspra o, forse, della mitologica città di Buca e, sicuramente, su di un sito abitato da 3.000 anni, come dimostrano gli scavi effettuati sotto l’abside della chiesa. Dietro il tempio, il gigantesco faro del 1912, il secondo più grande d’Italia.

Spostandovi sull’altro versante del promontorio, accanto alla cinquecentesca torre spagnola di avvistamento, una vista meravigliosa sulla spiaggia di Punta Penna, una delle più belle d’Italia, e sul promontorio di Punta Aderci. Sotto di voi, il porto costruito negli anni ’50 e oggi importante terminal commerciale del basso Abruzzo.

Tornando verso Vasto, avrete l’opportunità di passare nella frazione dell’Incoronata, importante sobborgo cresciuto in una zona agricola intorno al santuario del 1738, ricostruito a metà dell’800 e completato nel 1938.

Trekking nel parco di Punta Aderci

Per vedere le spiagge e i panorami più belli di Vasto è necessario abbandonare la ciclopista della Costa dei Trabocchi e inoltrarsi dalla statale Adriatica nella zona industriale a nord di Punta Penna. Qui, a poche centinaia di metri dalla strada principale, il tracciato viario termina con una scarpata che scende ripidamente verso la spiaggia. Ai vostri piedi la meravigliosa insenatura di Punta Penna, un angolo di paradiso che proprio la costruzione della zona industriale e del vicino porto hanno salvato dal turismo di massa.

Al termine della piccola zona industriale, parte la strada sterrata che conduce al promontorio di Aderci. Arrivati sulla falesia potrete ammirare un panorama mozzafiato dal sito che anticamente era consacrato al dio Eracle. Al di sotto del promontorio, un caratteristico trabocco e piccole grotte scavate dal mare nella pietra. Proseguendo il sentiero, attraverserete un minuscolo borgo agricolo e arriverete al boschetto di Mottagrossa, un luogo quasi impenetrabile che, in riva al mare, ospita moltissimi animali fra cui anche lupi e cinghiali.

Potrete scendere a mare per affacciarvi sulla grande spiaggia di sassi, probabilmente la più selvaggia d’Abruzzo, oppure percorrere in sicurezza la pista sterrata che lo attraversa, fino al vecchio ponte ferroviario sul fiume Sinello. Lì, ai confini di Vasto, potrete salire sulla collina da cui avrete un fantastico panorama sulla vallata del fiume, nei pressi dei ruderi di ciò che una volta era Castel Sinello, incastellamento sorto nel medioevo su un sito risalente addirittura al periodo neolitico.

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